Dettaglio mostra
08 - 14 gennaio 2020
OASI-zone di contatto
Elaborato finale delle tesi specialistiche in Comunicazione e Didattica dell'Arte dell'Accademia di Belle Arti SantaGiulia
OASI zone di contatto è un progetto espositivo a cura di Nicole Bolpagni, Linda Carluccio, e Giuditta Colombi, che dallo spazio Bunker Vittorio Arrigoni emerge espandendosi nel quartiere Carmine di Brescia, coinvolgendo rispettivamente Matrici Aperte e Spazio Arte Duina. oasi, è un elaborato finale delle tesi specialistiche in Comunicazione e Didattica dell'Arte dell'Accademia di Belle Arti SantaGiulia.

Il bunker diventa così un’area fertile all’interno di un centro urbano, un habitat in cui linguaggi e identità artistiche eterogenee riescono a convivere come parti distinte ma imprescindibili di un'unica dimensione.

Il pubblico ha la possibilità di vivere un’esperienza immersiva e evocativa, e riflettere su come sia possibile mantenere la propria individualità e al tempo stesso entrare in simbiosi con quella degli altri.

Nel rifugio antiaereo di Brescia entrano in contatto i lavori di cinque artisti emergenti dalle ricerche sperimentali: Nicole Bolpagni, Enrico Cattaneo, Lorenzo Lunghi, Marco Rossi, e Pietro Vitali espongono opere intermediali dando vita ad un ambiente in bilico tra realtà e illusione.

Scopo ultimo del progetto è fare in modo che la riflessione e l’immaginario alla base della mostra, si possano estendere idealmente alla zona del Carmine. Intento che è stato possibile realizzare grazie alla disponibilità di Matrici Aperte e Spazio Arte Duina che per l’occasione si sono resi disponibili ad ospitare i laboratori paralleli alla mostra.

Attraverso l’utilizzo di tecniche come la gum print e la pittura ad olio non tradizionale, i partecipanti hanno la possibilità di creare alcuni esemplari di piante immaginarie che, come in un'oasi, convivranno nel rispetto delle loro differenze all'interno di un erbario fantastico. Il risultato finale sarà un libretto costituito dall'assemblaggio delle produzioni dei partecipanti, cucito da un filo capace di legare ogni identità in un esito collettivo OASI - zone di contatto si manifesta come un grande ambiente sotterraneo scandito da ritmi di pieni e vuoti, da zone particolarmente buie ed altre più luminose.

L’allestimento viene ideato in relazione all’insidiosa struttura architettonica del rifugio, in cui gli artisti operano attraverso un approccio site specific.

A partire dalle prese elettriche si estende l’opera di Lorenzo Lunghi che modifica l’originale funzione di alcuni dispositivi tecnologici per dare vita a trappole scultoree in grado di produrre una fiamma micro-elettrica, allusione al focolare primitivo. Percorrendo i corridoi del bunker, alterati da Enrico Cattaneo attraverso un’installazione dal carattere scenografico, emerge dalla polvere di cemento una vegetazione fittizia, astuta mimesi del reale. Tale ambiguità formale si può ritrovare in maniera differente anche nell’opera di Pietro Vitali che indaga la zona di contatto dell’intercapedine rendendo il vuoto un elemento architettonico. Tra questi lavori fortemente sperimentali si insinua il linguaggio sfuggente e frenetico di Marco Rossi che si diffonde nello spazio con lavori pittorici parietali e proiezioni di video in stop motion: un vero e proprio intreccio tra vissuto, immaginazione e memoria. La stessa necessità espressiva e diaristica si lega fortemente alla ricerca di Nicole Bolpagni che chiude il percorso della mostra: all’interno dell’unica stanza all'interno del rifugio, prende vita una sorta di camera oscura intima ed onirica, che si materializza in terza dimensione direttamente dall’immaginario dei suoi taccuini, presenti all’esterno dello spazio.



In occasione della mostra OASI – Zone di contatto presso il Bunker Vittorio Arrigoni, è stato organizzato un laboratorio didattico-creativo collaterale alla tematica portante del progetto espositivo. Il laboratorio avrà luogo presso Spazio Arte Duina dove i partecipanti, sfruttando tecniche come la pittura ad olio non tradizionale, avranno modo di creare individualmente esemplari di piante immaginarie che, come in un'oasi, convivranno nel rispetto delle loro differenze all'interno di un erbario fantastico. Dal lavoro individuale si passerà quindi al lavoro collettivo, costituito da un libretto il cui soggetto sarà la fantasia narrata attraverso la creazione di una vegetazione inesistente.



Laboratori

Martedì 14 gennaio dalle ore 9.30 alle ore 12.30 presso Spazio Arte Duina

Sabato 18 gennaio dalle ore 19.30 alle ore 22.30 presso Spazio Arte Duina



Conferenza Stampa:

Mercoledì 8 gennaio ore 14:30

presso Ass. Artistica Spazio Arte Duina

via Marsala 17 Brescia



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